È stato riedito, dopo cinquant’anni, Pensaci,uomo!, un piccolo libro a cura di Piero Caleffi e Albe Steiner, pubblicato per la prima volta nel 1960 da Feltrinelli.
È un viaggio nella memoria dell’olocausto attraverso immagini, le più terribili, ormai molto note, raccolte dai due curatori, perché un giorno, sono parole di Albe e Lica Steiner, scomparsi i testimoni, qualcuno certamente tenterà di negare la storia.
Attraverso capitoli brevi, concisi e impersonali, scritti da Caleffi, come L’istituzione dei campi di sterminio, La camera a gas, La distruzione della personalità, Montagne di morti ecc., che danno conto in modo oggettivo del funzionamento e dell’organizzazione della macchina di morte, si giunge al repertorio fotografico. Dobbiamo pensare che, nel 1960, la diffusione di queste immagini non era così ampia come lo è ora , e che la proposta risultò allora potentemente drammatica: l’obbiettivo, come ricorda Anna Steiner, figlia di Albe, nella prefazione a questa edizione, era dichiarato, ed era quello di salvare gli uomini dai pericoli sempre in agguato della perdizione e di impedire la sopraffazione dei più deboli. È ancora emozionante l’impaginazione studiata da Steiner per ogni foto, l’uso del bianco, l’accostamento dei soggetti, dove l’unica immagine su due pagine è quella del bambino, l’immagine famosa del bambino con le mani alzate, che sta anche in copertina e che è ormai nota in tutto il mondo. È proprio l’impaginazione, a mio avviso, a rendere potente il messaggio di queste fotografie in bianco e nero, riprodotte in parte da quelle reperite negli archivi delle SS naziste dalle armate liberatrici.
Il libro è dedicato agli indifferenti, agli increduli, agli apolitici: a quanti non sanno e non credono, sono parole di Caleffi, che la libertà degli individui e dei popoli, e quindi la solidarietà umana, siano uniche garanti contro la sopraffazione, la crudeltà e la violenza, e a quanti indulgono ancora oggi ai miti che hanno fatto scatenare la più grande strage della storia. Parole, ancora oggi, terribilmente attuali.
Piero Caleffi (1901-1978), partigiano, giornalista, senatore tra il 1958 e il 1972 per il Psi, venne internato a Mauthausen assieme al fratello di Albe Steiner, Mino, che, però, non fece ritorno. Ha scritto diverse opere letterarie, di cui la più famosa, Si fa presto a dire fame, rievoca la lotta clandestina e l’internamento.
Albe Steiner (1913-1974), attivo nella stampa clandestina antifascista, nipote di Giacomo Matteotti, partigiano dell’Ossola è stato una figura di riferimento per la grafica italiana del Novecento e, tra l’altro, fu art director della Casa editrice Feltrinelli dal 1955 al 1965.
In due parole: Pensaci, uomo! Un appello alla ragione rivolto, in particolare, a chi non sa, agli indifferenti, agli increduli, agli apolitici.
Scheda di GABRIELLA D’INA
PIERO CALEFFI E ALBE STEINER
PENSACI, UOMO
Editore: FELTRINELLI
Numero di pagine: 176
Prezzo: € 9,50
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Categories: Lo Scaffale Segreto