Un indovino mi disse – Tiziano Terzani

9788850217120_un_indovino_mi_disseÈ la primavera del 1976 a Hong Kong quando un vecchio indovino cinese mette sull’attenti Tiziano Terzani, annunciandogli che nel 1993 correrà il rischio di morire: “In quell’anno non volare. Non volare mai.” Così il corrispondente del giornale tedesco «Dier Spiegel», stanco e dubbioso sul senso del suo lavoro, nel 1992 si ferma a riflettere sul da farsi, pensando e ripensando alle parole di quell’uomo e al suo avvertimento di sedici anni prima. Un intero anno senza prendere aerei né elicotteri significherebbe viaggiare e spostarsi con ogni altro mezzo di trasporto possibile che gli offrirebbe la possibilità di guardare il mondo con occhi nuovi. Terzani decide allora, più per gioco che per paura, di avventurarsi alla scoperta del continente asiatico senza mai volare, ma senza rinunciare al suo mestiere di giornalista. E quella profezia sembra avverarsi quando nel marzo del ’93 un elicottero dell’ONU precipita con 23 giornalisti a bordo, fra i quali anche il collega tedesco che aveva preso il suo posto. Quell’anno è davvero un anno particolare per Terzani che inizia a spostarsi per tutta l’Asia in treno, in nave, in macchina e anche a piedi. Tutto questo gli permette di studiare paesi e persone con occhi nuovi e con una prospettiva del tutto diversa da quella della massa. Percorsi insoliti, entusiasmanti quanto drammatici in determinate occasioni, avventure appassionanti e peregrinazioni inquietanti. 

Un indovino mi disse si articola come un racconto di viaggio e un libro d’avventura, un documentato reportage che si trasforma in un’eccezionale e piacevole esplorazione di una terra per noi lontana e così misteriosa. Un uomo diviso tra il suo lavoro e i valori profondi e veri che spesso si scontrano con le necessità del giornalismo, disposto a tutto pur di scovare la notizia. Il viaggio diventa per l’autore un modo per aprire gli occhi su tanti aspetti della vita dimenticati a causa dei comfort che ci accompagnano costantemente nella modernità. La mente riprende a correre veloce tra lingue diverse, cambiamenti climatici e spostamenti che servono a prendere maggiore confidenza con la geografia. Insieme al piacere di viaggiare, Terzani riscopre i popoli con le loro abitudini e la loro quotidianità, decidendo di recarsi durante quell’anno da diversi profeti e indovini, a volte prendendosi un po’ gioco di loro. Non è infatti questione di magia quanto piuttosto di tradizioni e credenze. Gli incontri bizzarri e a volte casuali in cui l’autore si imbatte durante il tragitto vedranno come protagonisti veggenti, maghi o stregoni, gente folle e fuori di testa, sciamani, profeti, ciarlatani e professionisti dell’occulto che cercheranno di predirgli il futuro, ognuno a suo modo.

Il risultato di questo magma di esperienze è un’autobiografia e un romanzo d’avventura, un reportage e una narrazione di viaggio, una cronaca ma anche un diario personale. Un romanzo ricco di dettagli che aiuta a riscoprire il piacere del viaggio e il gusto della scoperta di un continente diviso tra passato e futuro, magia e modernità. Un’Asia tradizionale e popolare che sta scomparendo. La scoperta del contrasto tra i paesi ricchi come Cina, Thailandia e Singapore, e quelli più poveri legati alle tradizioni come Laos e Birmania.

Terzani si mette a nudo e affronta una sorta di continuo viaggio contro il tempo alla ricerca non solo dei luoghi “da notizia”, ma anche e soprattutto delle persone e delle usanze della sua amata Asia. Una buona occasione per rimettersi in gioco in un modo originale come solo lui sapeva fare. La storia di un viaggiatore come pochi, raccontata dalla sua stessa penna. 


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