Il 27 gennaio si celebra la Giornata della memoria per ricordare l’Olocausto che portò alla morte di ebrei, omosessuali, rom, disabili, malati di mente e oppositori politici del pensiero hitleriano. Nel 1945 le truppe russe entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz scoprendo il genocidio pianificato dai nazisti. Camere a gas, forni crematori, condizioni di vita impensabili, torture, lavori forzati, esecuzioni ed esperimenti da laboratorio effettuati su esseri umani. Tutto questo era stato portato avanti dall’orrore e dalla follia nazista. Il lager di Auschwitz, dove morirono più di 70mila persone, e Birkenau, il più grande campo di sterminio, sono diventati i luoghi simbolo della Shoah.
“Arbeit macth frei”, il lavoro rende liberi, è l’insegna assurda che apparve sotto gli occhi delle truppe russe che riuscirono a liberare i 7mila prigionieri sopravvissuti a quel massacro senza fine.
Ogni anno, il 27 gennaio, tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite celebrano la Giornata della memoria per ricordare il passato e per fare in modo che nulla di simile possa accadere ancora in futuro.
Noi della libreria HOEPLI.it vogliamo ricordare questa giornata suggerendo solo alcuni tra i tanti titoli che raccontano queste vicende attraverso storie, ricordi e testimonianze dei sopravvissuti.
Iniziamo con un grande classico di Elie Wiesel: La notte. Considerato uno dei capolavori della letteratura sull’Olocausto insieme al Diario di Anna Frank e a Se questo è un uomo di Primo Levi, La notte è un romanzo autobiografico di poco più di cento pagine che racconta le esperienze dell’autore, giovane ebreo ortodosso deportato con la sua famiglia ad Auschwitz e Buchenwald nel 1944-45. Il racconto di Elie Wiesel trasmette la sua perdita di fiducia e speranza nei confronti di Dio e dell’umanità che gli fece prendere la decisione di non raccontare nulla per circa dieci anni dalla liberazione. Nel 1945 l’autore aveva solo sedici anni e aveva assistito impotente alla morte di suo padre, troppo debole per sopportare e resistere a tutte le percosse subite. Solo a distanza di anni Wiesel decise di scrivere un manoscritto che raccontasse quello che lui e tanti altri avevano provato sulla propria pelle e che lui aveva vissuto quando era solo un ragazzino. La notte, primo volume di una trilogia, è seguito da L’alba e Il giorno.
Libro dai toni molto forti è La stenografa, in cui l’autrice narra di quando, il 6 novembre del 1946, a ventidue anni, raggiunse Norimberga per lavorare come stenografa appunto durante il processo ai criminali nazisti iniziato un anno prima. Vivien Spitz racconta di una città sconvolta dal suicidio in carcere di Göring, di una ragazza assegnata al processo ai medici, delle testimonianze delle vittime e dei carnefici che portarono a una documentazione di ben 11.538 pagine. Al suo rientro a casa al termine di quest’esperienza, la ragazza ha sofferto per anni di disturbi psicologici e incubi ricorrenti. Da quel momento ha deciso di battersi per impedire che tutto quello che aveva visto e sentito durante il processo potesse compiersi di nuovo: esperimenti medici, torture, sofferenze e, cosa ancor più grave, il tentativo dei nazisti di giustificare le proprie atroci azioni.
Un mondo senza noi è la storia di un mosaico familiare ricostruito pezzo dopo pezzo dall’autrice Manuela Dviri che parla della “sua” Shoah, quella degli ebrei italiani che da normali cittadini italiani iniziarono a essere classificati come razza ebraica, perdendo tutti i normali diritti di cui avevano goduto fino a quel momento insieme al lavoro, alla sicurezza e alla dignità. L’unica soluzione era quella di scappare per non morire, ma molti furono deportati e qualcuno non tornò mai a casa… L’autrice racconta le esperienze dei suoi genitori, prima e dopo il loro incontro in un campeggio ebraico e parla del suo dolore di madre per aver perso un figlio ventenne nell’Israele di oggi. Un romanzo contro la guerra per tener viva la speranza che si possa mettere fine a tutta questa inutile violenza.
Tra i saggi sull’argomento segnaliamo Bombardare Auschwitz. Perché si poteva fare, perché non è stato fatto che indaga sulle ragioni per cui nessuno fu in grado di fermare l’orrore delle macchine della morte per tentare di salvare quelle vite umane. Umberto Gentiloni Silveri nota che le aree di Auschwitz e Birkenau non rientravano nelle cosiddette zone bombing del conflitto, riuscendo così a resistere fino alla liberazione del gennaio del 1945. Perché gli appelli e le richieste di interventi mirati sui campi di concentramento non vennero ascoltate? Perché l’appello delle istituzioni ebraiche e del governo polacco di bombardare le linee ferroviarie che terminavano nel binario morto di Auschwitz-Birkenau non fu accolto dagli Alleati? Sono queste le domande ricorrenti nelle pagine del saggio di Gentiloni che racconta le testimonianze dei sopravvissuti e la loro speranza di essere liberati da quegli aerei che vedevano e sentivano in lontananza.
Di tutt’altro stampo è il libro di Markus Zusak che ha raggiunto quota 400.000 copie vendute in pochissimo tempo. Il romanzo, da cui è stato tratto l’omonimo film, è Storia di una ladra di libri ed è ambientato nella Germania della seconda guerra mondiale. Protagonista è Liesel, una bambina di nove anni che scappa con il suo fratellino per dirigersi a Monaco. Il più piccolo però non riesce a resistere al freddo inverno e Liesel si ritrova sola. Accanto alla sua tomba la bambina trova un libro che diventa l’inizio della sua vita da “ladra”; i libri diventano infatti l’unico rifugio e compagno di viaggio per sopportare la crudeltà e gli orrori del nazismo.
Enrico Mentana si fa invece portavoce delle testimonianze di Liliana Segre, deportata ad Auschwitz all’età di tredici anni. Tornata sola dal lager, perse il padre e i nonni paterni che ha voluto ricordare con questo libro: La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina della Shoah. Il testo si propone come un dialogo tra giornalista e testimone sull’evento simbolo del Novecento; Segre, dopo trent’anni di silenzio, decide di raccontare del cambiamento apportato dalle leggi razziali nel 1938, quando iniziò a essere discriminata come un alunna di “razza ebraica”, con la conseguente espulsione da scuola ed escusione dal cerchio di amicizie. Un percorso a ritroso nella memoria per non dimenticare che la libertà è un diritto di tutti.
In ultimo, suggeriamo un altro romanzo di recente pubblicazione: Il profumo delle foglie di limone, best seller da 46 edizioni e oltre 660.000 copie vendute solo in Italia. L’autrice, Clara Sanchez, ambienta la sua storia in Spagna. Protagonista è la trentenne Sandra che, confusa e alla ricerca di risposte in un momento difficile della sua vita, incrocia sul suo cammino una strana coppia di amabili anziani con cui stringe amicizia. Ma non è tutto oro ciò che luccica e sarà Julian, sopravvissuto al campo di concentramento di Mathausen, a farle aprire gli occhi svelandole la vera identità dei due vecchietti. Fredrik e Karin, infatti, sono criminali nazisti e Julian vuole che tutti sappiano la verità, per non far cadere nel dimenticatoio tutto ciò che ha subito.
Questi e tanti altri altri libri sull’argomento è possibile trovarli sul nostro sito, nella pagina dello Speciale dedicata alla Giornata della memoria.
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