Infilare nello Scaffale Segreto il libro di Jonasson può apparire come la negazione del compito che questo spazio si prefigge: ricordare opere importanti di cui si parla forse troppo poco. Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, pubblicato nel 2009, sembra essere invece sulla bocca di tutti: in Svezia ha venduto più di 700.000 copie ed è ai vertici delle classifiche in mezza Europa. Neanche a dirlo, un adattamento cinematografico è già in preparazione e il suo autore (nato in Svezia nel 1961) può contare una fila di cultori la cui fine si stenta a vedere. Quanto di meno segreto quindi.
Le qualità letterarie dell’opera poi non fanno certo gridare al miracolo, nessun articolo strillerà “ecco il Foster Wallace svedese!”. La scrittura non si pone altra ambizione se non quella di raccontare la lunga vicenda con ordine e leggerezza. Il debito poi con il mondo letterario del finlandese Arto Paasilinna e il Forrest Gump dello schermo è fin troppo evidente.
Quindi?
Quindi mi si perdonerà se questa volta l’unica intenzione è quella di occupare questo spazio parlando di una delle letture più piacevoli e divertenti che mi sia capitato di fare da qualche tempo in qua. L’opera prima dello svedese intreccia una trama talmente rocambolesca e inverosimile da non permetterci di staccare gli occhi dalle pagine. Non è, come spesso è stato scritto, un libro che strappa la risata, non ci sono battute fulminanti o argute considerazioni, è piuttosto l’idea generale della vicenda a trasudare ironia, divertimento e, nascosto, un sarcasmo abbastanza intelligente da non sconfinare nel cinismo. Le peripezie del protagonista, che si succedono senza sosta, suonano come una beffa goliardica alla Storia e a chi nega l’imprevisto e il caso come elementi decisivi dell’esistenza.
L’esistenza di cui si parla qui è quella, assai lunga, di Allan Karlsson che troviamo seduto in una delle aiuole della casa di riposo di cui è ospite. È arrivato lì saltando dalla finestra della sua camera proprio il giorno in cui fervono i preparativi della festa per i suoi cento anni. Allan riflette sul da farsi, non troppo come sua abitudine, e poi decide di darsi alla macchia, di sottrarsi alla vecchiaia. E noi via con lui, in una picaresca fuga ricca di incontri e decisioni fortuite.
Fuga che alla lunga potrebbe anche stancare il lettore se non fosse per l’abilità dell’autore che decide di raccontare, anche, la biografia del centenario che scopriamo aver attraversato, decisamente controvoglia, da protagonista occulto l’intero secolo scorso. Il libro alterna così i capitoli fra la latitanza del vitale centenario e il viaggio attraverso la Storia del Novecento. Leggiamo così come andò quella volta che Allan si ubriacò con il presidente Truman o quell’altra in cui fece uscire dai gangheri Stalin o come fu che trovò moglie al fratello scemo di Albert Einstein (di più non svelo perché molto del divertimento sta qui).
Forse il segreto del successo del libro, oltre a un implicito vitalismo che mette allegria, sta proprio nel suo guardare alla nostra Storia, così ricca di conflitti, violenza e soprusi, con clownesco disincanto quasi a considerarla un universo di possibili narrazioni con cui giocare, inventando personaggi storici fasulli da accompagnare a quelli reali spingendo sempre più a fondo il pedale dell’immaginazione fino a lasciare che il lettore prenda a domandarsi dove stia la verità e dove l’illusione.
In Jonasson la Storia perde la maiuscola diventando una storia. Una delle tante possibili. Una tra le più divertenti.
In due parole: un immaginario on the road nella Storia del Novecento, una reale fuga dalla vecchiaia.
Consigliato a: storici con troppe certezze, complottisti che si prendono troppo sul serio e a chi vuole stare in vacanza ancora un po’.
Scheda di ANDREA TOGNASCA
JONAS JONASSON
IL CENTENARIO CHE SALTÒ DALLA FINESTRA E SCOMPARVE
Traduzione di Margherita Podestà Heir
Editore: BOMPIANI
Numero di pagine: 446
Prezzo: € 15,00
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Categories: Lo Scaffale Segreto