IL FUCILE DA CACCIA di INOUE YASUSHI

Scritto da ANDREA TOGNASCA il 12 Giugno 2011

A leggerne solo il titolo si penserebbe di avere tra le mani un piccolo manuale per l’uso delle armi da fuoco e questo solo basterebbe a non farcelo nemmeno sfogliare a meno che non si abbia la passione di impallinare passerotti nei boschi. Ma Il fucile da caccia, pubblicato per la prima volta nel 1949, è tutt’altro: l’arma, questa sì, della scrittura semplice e diretta di Inoue Yasushi finirà per impallinare solo il cuore del lettore. E a noi lettori questo piace da sempre. Un grande e breve libro da leggere, impossibile fare altrimenti, tutto d’un fiato, incontrare pagine che parlano d’amore come queste di Yasushi è cosa davvero rara. Già, ma quale amore? Quello meno gioioso, solare, ma forse proprio per questo più dirompente e totalizzante.
La vicenda è costruita intorno a quattro personaggi e al doloroso segreto che li lega. Misugi Jōsuke, un uomo ormai alle soglie della vecchiaia, decide, in modo apparentemente pretestuoso, di confessare tutto se stesso, il volto più intimo del suo cuore, a un perfetto estraneo, l’autore di una poesia nella quale l’uomo crede di essersi riconosciuto. I due tuttavia non si incontreranno mai, il loro rapporto vivrà solo attraverso la scrittura: tre lettere che altrettante donne hanno scritto al vecchio signore e che questi decide di rispedire al poeta, in buste separate, con la preghiera di bruciarle dopo averle lette. Lettere d’amore: quella d’ardente addio dell’amante tenuta segreta per tutta la vita, quella tragica della moglie tradita ma da sempre consapevole del tradimento e infine quella tagliente della figlia. L’intera esistenza amorosa dei personaggi è in queste lettere, parole brucianti d’amore e di rancori, livide di malinconia e rimpianti, segreti rivelati che portano all’inevitabile accettazione di sé priva di qualunque tentazione consolatoria.
Il labirinto amoroso de Il fucile da caccia è narrato dall’autore senza compromessi o artifici, le sue parole sembrano quasi “decantate” fino al massimo grado di purezza tanto sono in grado restituire i non detti, gli slanci, i rancori, la passione, le delusioni raccontate nel romanzo che trova proprio nella sua brevità un equilibrio impeccabile.
Giornalista, poeta e critico d’arte, Inoue Yasushi, nato ad Asahikawa (Giappone) nel 1907, esordisce tardivamente al romanzo proprio con questo libro rivelando subito uno scrittore già al pieno della maturità. Il fucile da caccia è un libro che, una volta letto, si preferisce tenere sul comodino quasi fosse un manuale per vivere con maggiore consapevolezza ciò che accade nel nostro cuore.