Il titolo, La catastròfa, parola francese italianizzata, e molte ve ne sono nel testo, si riferisce alla tragedia di Marcinelle, in Belgio, l’8 agosto del 1956, quando morirono 262 minatori, di cui 136 italiani. Il libro di Paolo di Stefano, giornalista, scrittore anche di romanzi significativi quali Baci da non ripetere, del 1994 e Nel cuore che ti cerca, del 2008 premio Campiello, è un’opera davvero a futura memoria.
Di Stefano ha incontrato vecchi minatori, vedove e orfani, sia in Belgio che in Italia, nei luoghi da cui erano partiti migranti, come Pescara o Manoppello e ha raccolto le loro testimonianze ancora vive e cariche di dolore. In questi nostri anni, in cui le emigrazioni sono al centro di conflitti politici, spesso insoluti su accoglienza e respingimento è bene riflettere, come molte volte si è detto sulla storia italiana. Per ciò che riguarda Marcinelle, il Governo italiano nel marzo 1946 aveva firmato un accordo con Bruxelles in cui si definivano le condizioni relative all’invio di manodopera italiana in Belgio e al cambiomerci: uomini per carbone. “Pochi mesi dopo”, scrive Di Stefano, “i nostri ministri si sarebbero impegnati a inviare nei 5 bacini petroliferi belgi 2000 minatori alla settimana. Senza chiedere nessuna sicurezza sul lavoro.” Risultato: dal 1946 al 1963 i morti italiani nelle miniere belghe saranno 867. Il 1956 è l’anno peggiore. Il sistema del cottimo spingeva i minatori a rischiare la pelle pur di guadagnare più dei 320 franchi di base che bastavano appena.
Che cosa accadde quell’8 agosto? Era una giornata limpida con un cielo azzurro, raro da quelle parti, nel distretto minerario di Charleroi. Improvvisamente nuvole di fumo denso oscurarono il cielo. Salivano dai pozzi di Bois du Cazier. Donne e bambini si precipitarono ai cancelli della miniera: a 975 metri di profondità due vagonetti (uno pieno di carbone e l’altro vuoto) avevano divelto due-tre metri più in alto le condutture dell’olio, i tubi dell’aria compressa e i cavi dell’alta tensione, scatenando il fuoco. La miniera aveva ancora armature di legno ed era in condizioni di totale insicurezza. L’errore di un operaio diede luogo, a causa delle condizioni di totale insicurezza della miniera, a una delle stragi più gravi della storia mineraria.
Il racconto a più voci, una testimonianza corale, è intercalato da documenti, rapporti e numerose interviste, che sono il cuore di questo libro appassionante, documentato, intenso, capace di trasmettere indignazione e compassione.
In due parole: i protagonisti di una tragedia dell’emigrazione italiana raccontano a futura memoria
Scheda di GABRIELLA D’INA
PAOLO DI STEFANO
LA CATASTROFA
Editore: SELLERIO
Numero di pagine: 249
Prezzo: € 13,00
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Categories: Lo Scaffale Segreto
Tags: AUTORI ITALIANI