Il 20 aprile sono stati proclamati a New York i vincitori del premio Pulitzer 2015, il riconoscimento giornalistico più antico e prestigioso degli Stati Uniti. Noto principalmente come premio del mondo del giornalismo, il Pulitzer riguarda anche altre categorie che fanno parte del mondo dei libri, del teatro e della musica. Per quanto concerne i libri, indichiamo i tre titoli vincitori rispettivamente delle categorie narrativa, saggistica e biografia.
Per la sezione narrativa il vincitore è stato Anthony Doerr che con Tutta la luce che non vediamo, pubblicato negli USA da Scribner e già finalista al National Book Award, ha prevalso su Let Me Be Frank with You di Richard Ford, The Moor’s Account di Laila Lalami e sulla recente raccolta di racconti di Joyce Carol Oates, Lovely, Dark, Deep.
Il romanzo, ambientato nella Francia della seconda guerra mondiale, ha per protagonista Marie-Laure, una bambina cieca che abita accanto al museo di Storia naturale di Parigi, di cui suo padre è il custode. Quando la sua città viene occupata dai nazisti lei ha solo dodici anni ed è costretta a fuggire con il padre, dopo aver trafugato il diamante più prezioso del museo. La vita di Marie-Laure s’incrocia con quella di Werner, orfano finito in una brutale accademia della Hitler-Jugend per la sua capacità di costruire e riparare radio. I destini opposti dei due ragazzi si sfiorano in una limpida bolla di luce…
Per la sezione saggistica il premio è stato assegnato a Elizabeth Kolbert con La sesta estinzione. Una storia innaturale, in cui ipotizza un nuovo cabiamento epocale per il nostro pianeta. L’autrice passa in rassegna lo stato di salute della terra e intraprende un lungo viaggio di quattro anni in lungo e in largo per il globo. Studiando le opere dei più grandi esperti di evoluzione, Elizabeth Kolbert ha scritto un libro che è a metà tra saggio e reportage.
David Kertzer è invece il vincitore per la sezione biografia con il libro intitolato Il patto col diavolo. Mussolini e Papa Pio XI – Le relazioni segrete tra il vaticano e l’Italia fascista, che racconta i rapporti tra il Vaticano e il fascismo, da sempre oggetto di controversia tra chi sostiene che la Chiesa fosse un’oppositrice del Duce e chi ritiene che lo appoggiasse in modo determinante. L’apertura degli Archivi Vaticani nel 2006 ha inoltre permesso di approfondire le relazioni tra Mussolini e Pio XI.
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