Massimo Bottura si racconta finalmente in un libro tutto particolare che attraversa la sua carriera venticinquennale, rendendo omaggio ai suoi successi e ai riconoscimenti ricevuti dalla ormai nota Osteria Francescana.
Accompagnato dalle illustrazioni di due grandi fotografi d’arte come Stefano Graziani e Carlo Benvenuto, Vieni in Italia con me è la raffigurazione dello stile di un grande chef che ama comporre i suoi piatti come se fossero tele o rappresentazioni d’arte contemporanea.
«Ci ho messo tutto me stesso, il calcio e i viaggi con i miei fratelli, le ostriche e le ubriacature, la prima volta nella cantina di Angelo Gaja e la parmigiana, le lasagne e il sapore indimenticabile di una goccia di aceto balsamico di cinquant’anni… Quello che dobbiamo fare, noi italiani, è prendere la giusta distanza dalle cose, guardare cosa è giusto e cosa non lo è. Quindi tenere il meglio. E portarlo nel futuro».
Massimo Bottura parla della cucina italiana e della sua evoluzione nel tempo, restando legato a un concetto base: la tradizione in evoluzione. Una visione del cibo in una doppia chiave semantica: la storia culinaria del passato vista sempre attraverso un “work in progress” tutto moderno e rivolto al futuro, come è evidente dalla presentazione originale e innovativa dei suoi piatti.
Lo chef da tre stelle Michelin è orgoglio nazionale e presenzia ormai stabilmente nei primi 3 posti della classifica The World’s Fifty Best Restaurants con la sua Osteria Francescana di Modena. Un libro come questo era quello che mancava per coronare il successo di un ristorante terzo migliore al mondo e unico italiano tra i primi dieci.
Pubblicato non solo in Italia, ma in tutto il mondo con il titolo di “Never trust a skinny italian chef” (“Mai fidarsi di uno chef italiano magro”), Vieni in Italia con me è composto da quattro capitoli e ben 48 ricette che narrano lo stile e le tecniche di Bottura. Ci sono voluti due anni di duro lavoro per regalare al pubblico un libro completamente diverso dai soliti volumi di ricette che riempiono ormai gli scaffali delle librerie. E finalmente Massimo Bottura è riuscito a farlo, spiegando all’interno dell’opera il duro lavoro che c’è dietro ogni piatto con lo scopo di immortalare il caos della sua cucina e la tenacia e la passione della sua brigata.