VITE BREVI DI IDIOTI di ERMANNO CAVAZZONI

VITE BREVI DI IDIOTIL’opera di Ermanno Cavazzoni (Reggio Emilia 1947) sfugge alle definizioni. I suoi libri volano come i pappi in primavera, senza un’apparente traiettoria logica, inafferabili, divagatori e liberi di fecondare anime ben disposte. Quindi prima accortezza per goderne appieno è: ben disporsi. Liberare cioè la mente da aspettative, preconcetti, esperienze assortite e lasciar entrare la follia, l’inevitabile comico che della vita non è forse il cuore ma certo uno degli organi più importanti.

I racconti di Vite brevi di idioti (1997) ricordano le agiografie, quella forma letteraria in cui si narra la vita e le imprese di santi e beati. Trentuno brevi ritratti di uomini molto poco illustri ma assolutamente non comuni, che, al par di certi santi, hanno visto le loro vite rapite da un’ossessione, da un’idea fissa che li ha posti fuori dal proprio contesto sociale facendone dei reietti o, nel migliore dei casi, degli additati. Cavazzoni immagina un mese a caso del calendario a cui sostituire il santo del giorno con un inutile idiota che “patisce e gode come i santi tradizionali”. Patisce l’essere deriso, ignorato come chi, detentore della verità assoluta, non riesce a liberare il mondo dalla cecità; gode invece della propria idea fissa eretta a fine ultimo dell’esistenza. Qui le ossessioni sono insensate, scervellate, fissazioni idiote; valga per tutti l’esempio de Il nemico della velocità, dove si racconta di un signore di Torino schiacciato dalla consapevolezza che la Terra viaggi alla velocità di 108 mila chilometri all’ora e “per questo fatto diceva che non se la sentiva di continuare a lavorare tranquillamente, mentre la Terra andava a questa velocità forsennata per lo spazio, e noi qui sopra come fessi in sua balìa”.

Certo fra le righe dei racconti potremmo leggere una riflessione sull’esistenza, sul fine ultimo, sulla modernità forse, tuttavia a Cavazzoni questo non sembra interessare troppo, ciò che pare stargli più a cuore, qui come altrove, è arricchire ancora la propria galleria di candidi paladini della follia dediti alla ricerca di un’alternativa, più umana, alla loro contemporaneità. E si leggano a conferma: Il poema dei lunatici (1987, da cui Federico Fellini trasse il film La voce della luna), Storia naturale dei giganti (2007) e Cirenaica (1999), un capolavoro che sarebbe bene qualcuno prima o poi ristampasse.

Il suggerimento è di non leggere Vite brevi di idioti tutto in una volta, ma tenere un racconto al giorno, lasciare che alberghi in noi mentre facciamo finta di essere normali. Assaporare l’effetto della scrittura di Cavazzoni: un invito ad aprire gli occhi sulle illusioni e le beffe di una normalità sempre più caotica e adulterata. E l’autore sembra suggerirci di cominciare dall’uso della lingua dandone l’esempio col proprio stile: un linguaggio diretto, quasi orale, dove le parole sembrano ritrovare finalmente significato. E dove il meraviglioso senso del comico di Cavazzoni trionfa.

In due parole: un popolo di eroi, santi e idioti. La realtà svelata da Cavazzoni.

Scheda di ANDREA TOGNASCA

ERMANNO CAVAZZONI
VITE BREVI DI IDIOTI

Editore: FELTRINELLIAGGIUNGI AL CARRELLO
Numero di pagine: 147
Prezzo: € 7,50
NICEPRICE € 6,38 – SCONTO -15%


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